2022-08-24

Il mio sogno fuori dal cassetto

Liberare i sogni non è da illusi

Caro E.,

sono seduto sul divano vicino alla mamma mentre ti scrivo queste righe. Tu ti sei appena addormentato in braccio e hai iniziato il tuo viaggio nel mondo dei sogni. E proprio di sogni voglio parlarti: ricordiamo bene, io e la mamma, le prime volte che ci hai raccontato i tuoi sogni. Avevi pochi mesi e durante il tuo sonno lasciavi venire in superficie il racconto di ciò che alberga le profondità del tuo essere: ti muovevi in modo inconsueto, il tuo viso assumeva espressioni a volte divertite e a volte tutte corrucciate. Capitava a volte che un pezzettino del sogno scappasse direttamente attraverso la tua voce. Poi tutto ritornava ad una calma apparente e il sogno continuava ad albergare la profondità del tuo sonno.

Tutti sognano, questa è una delle grandi meraviglie della nostra umanità: una forza interiore, che alberga il profondo e che aspetta il momento giusto per manifestarsi. C'è chi sogna solo quando dorme, chi sogna ad occhi aperti e chi fa sogni lucidi: l'unica cosa che conta è che un sogno arriva da dentro, non dalla volontà, emerge spontaneamente e non bisogna fare altro che accoglierlo.

Poi, dopo aver appreso tutta questa meraviglia, ci hanno insegnato a chiudere i sogni in un cassetto per non rischiare di vivere troppo intensamente la vita e preservare una mitezza e una quiete che accontentano tutti e non rendono felici nessuno. Sono diventati sempre di più un segreto, i sogni, da tenere nascosti. Spesso non si avverano così come sono e quindi è meglio non farli sapere a nessuno, perché tutto deve avere un riscontro oggettivo e concreto: se hai sognato di andare sulla Luna e non ci sei andato sei un fallito.

Ma io, ovviamente, non sono d'accordo con questa visione: il sogno per me è energia, è un ingrediente da tenere in considerazione durante le nostre scelte, è un indicatore della via della nostra profondità, del nostro io più enigmatico e di difficile descrizione.

Ma soprattutto, i sogni si possono raccontare perché non sono di per sé un obiettivo ma sono prima di tutto immagine del sognatore, racconto di una identità, di un livello più alto di quello richiesto dalla nostra società consumista e orientata a produrre.

Conoscere i sogni di qualcuno è un bellissimo modo per conoscere chi c'è dentro quel corpo e dietro quella mente. E allora oggi ti racconto i miei, o almeno alcuni.

Io sogno di nuotare con le balene. Forse questo è il mio sogno più antico e più radicato in me; ogni volta che ci penso mi viene la pelle d'oca ad immaginarmi immerso nel blu, minuscolo accanto ai giganti del mare eppure libero in uno spazio senza confini.

Io sogno di partire insieme a te e la mamma con una macchina grande e vuota, girovagare per un anno intero e al ritorno vedere di quante emozioni abbiamo riempito la grande macchina. Potremmo diventare una sorta di ghostbuster delle emozioni e comprendere quanto importante sia essere protagonisti della nostra vita.

Io sogno di percorrere il Cammino di Santiago con la mia migliore amica. Questa volta alla partenza ci saranno gli zaini pieni delle cose che in tutti i nostri anni non siamo stati capaci di lasciare andare e le portiamo in viaggio per ringraziarle e salutarle lungo il percorso e scoprire gli zaini vuoti all'arrivo e l'anima più leggera.

Io sogno di comprare un pezzo di bosco, abbastanza grande da dare l'illusione di potersi perdere dentro. Un bosco per chi, come me, ha bisogno di ricordarsi quanto è bella la nostra Terra e per tutti quelli che hanno bisogno di un posto in cui sognare liberamente protetti dalle chiome e sostenuti dai tronchi.

Infine sogno che tu non sia mai vinto dal desiderio di giudicare e classificare ciò che incontrerai nella vita: tutto ciò che esiste è possibile proprio perché esiste. Sogno che tu ti faccia rapire sempre dalla meraviglia e mai dalla negazione o dal rifiuto.

Spero che queste poche righe ti possano aiutare a sognare sempre in grande, a qualunque età e dovunque ti abbia portato la vita. Ricorda che il sogno non è un obiettivo ma è una energia: forse non partiremo mai per un anno intero, ma possiamo partire ogni sabato pomeriggio con lo stesso entusiasmo. Forse non percorrerò mai il cammino di Santiago, ma posso lasciare andare le cose passeggiando lungo la spiaggia. Forse non vedrò mai una balena, ma continuo a nuotare aspettando il loro canto.

Il sogno è sempre un racconto di te e non permettere a te stesso di essere piccolo.

A presto,

M.