Caro E.,
quella che vedi qui sotto è la mia "prima" fotografia. Scrivo "prima" perché è la prima foto pensata all'interno di un contesto più ampio, ovvero quello di questo progetto.
Approfitto di questa novità per scriverti probabilmente il pezzo più importante su questa crisi, le parole che raccontano la svolta.
Tutto si può riassumere nell'abbandonare la passività in favore dell'attività e questa trasformazione ha travolto tutti gli ambiti della mia vita come uno tsunami: ho messo da parte il come per lasciare spazio al cosa. E ho iniziato.
Sì, perché il fulcro di tutto questo discorso sta nell'iniziare a fare le cose che vuoi fare e saranno poi loro stesse a trascinarti alla ricerca del come farle. Ho passato anni a lamentarmi di non avere tempo sufficiente per leggere perché non sapevo come organizzarmi, ho aspettato un tempo imperdonabile prima di esprimermi perché non sapevo come farlo, quali strumenti utilizzare, quale piano seguire.
Ma un giorno ho iniziato ed è quasi un anno che non mi fermo: ho iniziato a scrivere a te, poi ho provato a scrivere una poesia e adesso voglio creare un progetto che sia una esperienza completa: immagine, suono e parola. Nel frattempo parteciperò a tre concorsi di poesia e non vedo l'ora di scegliere i testi da inviare.
Ecco allora la prima foto: sicuramente tecnicamente sbagliata ma che continuo a guardare perché racconta quello che io ho visto in quegli attimi. Ho visto le proporzioni della natura, degli esseri viventi in questa Terra che ci sovrasta e ci sostiene.

Questa immagine rappresenta un nuovo inizio, una possibilità ancora ignota nella sua tecnica ma a cui ho destinato uno scopo: so cosa voglia che sia. Iniziare fa sempre paura, è prendersi un impegno con se stessi sull'ignoto, è scegliere di destinare il proprio tempo per realizzare quella cosa. Ma è il regalo più grande che puoi farti, dedicarti del tempo per realizzare quello che vuoi fare, godendoti ogni passo che ti separa dalla meta.
Dentro di te albergano un infinito di possibilità che stanno solo aspettando che tu inizi. Sono lì per te, la strada verso la felicità è fatta di azioni che concedi a te stesso che saranno il valore da riversare sugli altri e arricchire le loro vite.
L'universo sta aspettando che diventi ciò che già sei, ma che ancora non hai scoperto. Allora fai, provaci finché la tua opera non risuonerà dentro di te e tornerai a guardarla come faccio io con la mia "prima" foto. Imprimi le tue opere dei tuoi significati e godi delle tue azioni, tieni sempre presente il cosa mentre cerchi il come.
Non temere di abbandonare, di cambiare idea, di buttare via e ricominciare da capo: lo stai facendo per te, sei autore e fruitore delle tue opere. Segui il cosa e lasciati trascinare alla ricerca del come un passo alla volta. Non c'è giudizio che tenga, critica che ti possa scalfire perché il tuo percorso è unico e non riproducibile.
Io ancora tremo di fronte alla libertà di poter realizzare i miei progetti, ancora non riesco a dire a chiunque quello che faccio perché sono cresciuto con la paura del giudizio altrui, perché credevo che esistessero delle cose giuste da fare, misurabili in senso oggettivo. Credevo che il piacere dovesse essere messo dopo il dovere, quel dovere che non finisce mai.
Credevo di venire dopo gli altri.
Ma ho iniziato a capire che non è così e non dovrà essere così nemmeno per te: non dovrai dimostrare mai niente a nessuno se non a te stesso (ma su questo ci ritorneremo) per realizzare la tua vera natura superando tutti gli ostacoli e cogliendo tutte le opportunità che ti si pareranno davanti.
Hai tutti gli ingredienti per realizzare la più grande meraviglia del mondo: la tua vita!
Inizia subito, fai il primo passo e poi il secondo finché l'inerzia non trasformerà passi incerti in cammino e il cammino in corsa fino a staccare i piedi da terra e volare.
A presto,
M.
P.S.
Ti avevo già scritto qualcosa sul poter sempre fare qualcosa, ma quello che mancava a quel testo erano due ingredienti che ancora non avevo compreso: il voler fare qualcosa e il volerlo fare per se stessi, per realizzare la propria vita e la propria felicità e non cadere nella trappola delle "cose giuste per gli altri" che ci fanno sentire a posto nel mondo. Costruisciti il più bel trono, fallo con le tue mani e della forma giusta per te.